Santa Maria delle Grazie, santuario
Decentrata rispetto al paese, la chiesa di Santa Maria delle Grazie è dedicata all’Assunta, ma, grazie anche ai numerosi miracoli attribuitigli, di cui alle pareti sono conservati i numerosi ex-voto, è comunemente chiamata Madonna delle Grazie.
Fu costruita agli inizi del XVIII sec., come informa la lapide posta all’interno, sull’ingresso, ma forse su un impianto più antico. La facciata è molto semplice e lineare e ha un timpano con due finestrelle laterali, quasi a piano terra. Successivamente fu aggiunto il piccolo pronao davanti. Al centro del timpano, è inserita nella muratura una mattonella in ceramica raffigurante una Madonna con Bambino, dell’800, di produzione locale.
L’interno, ad aula, ha ai due lati altari con decorazioni a stucchi policromi e marmo: sul lato destro, su l’unico altare costruito in una nicchia a forma di croce, era custodito un prezioso crocefisso ligneo, che è stato recentemente trafugato. Tutta la chiesa è affrescata e i dipinti furono eseguiti ai primi del ‘900 da Costantini e Carosi. Sull’altare c’è un’edicola con stucchi di angeli e raggi dipinti. All’interno si possono ammirare due splendidi baldacchini, costruiti nel ‘700 in legno rivestito d’oro zecchino. Uno è di stile barocco e vi si ammirava l’immagine di una Madonna dipinta su tavola, di probabile Scuola Senese, purtroppo anch’essa trafugata pochi anni fa, e sostituita ora da un altro dipinto su tavola, molto fedele all’iconografia della Madonna originale. L’altro baldacchino, in cui è contenuta la copia del S. Salvatore, imita in piccolo quello in pietra di Arnolfo di Cambio che si trova nella basilica di San Paolo fuori le mura a Roma di puro stile gotico, realizzato da Camponesi.